La carenza d'energia, i problemi energetici e la
necessità di razionalizzare le risorse energetiche in funzione di una
riduzione dei costi, hanno spinto la sede di Roma, dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore - Facoltà di Medicina e Chirurgia con annesso
Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", ad adottare un piano che
prevedeva la progettazione e l'istallazione di un impianto di
cogenerazione per la produzione combinata di energia elettrica e di
energia termica.
Nel
corso degli ultimi 20 anni le apparecchiature sanitarie e gli impianti
tecnologici, di cui il complesso era stato dotato in fase di
costruzione in particolar modo per l'ospedale, sono stati adeguati alle
più moderne tecnologie legate alle diverse attività a carattere
sanitario, didattico e congressuale, seguendo l'evoluzione della
tecnica, ma sempre con particolare attenzione all'uso razionale
dell'energia.
Il
sensibile aumento dei consumi d'energia degli ultimi anni e l'acuirsi
della carenza di energia elettrica hanno reso necessario il ricorso
all'impianto di cogenerazione, peraltro anche per ragioni di sicurezza
sulle interruzioni di energia elettrica dovute ad una cronica carenza
dell'offerta di energia elettrica in Italia rispetto alla domanda.
Da
sottolineare che la legge 10/10 impone alle strutture pubblico uno
studio di fattibilità sulla convenienza d'istallare impianti con fonti
rinnovabili al fine di massimizzare i risparmi energetici.
I dati
che hanno indicato l'utilità di detto impianto sono stati i consumi
reali di energia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica
di Roma quali: la potenza massima elettrica assorbita varia da 2.900
KWe a 5.200 KWe; l'energia elettrica assorbita mensilmente varia da
2.000MWhe a 2.600 MWhe con un totale annuo che alla fine del
L'energia tecmica consumata mensilmente varia da 2.800 MWht a 9.200MWht, con un totale annuo di 60.000MWht.
Funzionamento dell'impianto di cogenerazione
Lo schema dell'impianto di cogenerazione,
istallato nel locale caldaie della nuova centrale termica, è quello
usuale di una turbina a gas con, a monte, un sistema di produzione di
energia elettrica ed, a valle, un impianto di recupero calore del turbo
gas; ma con particolari soluzioni tecniche che permettano di limitare
al massimo lo spazio occupato dall'impiando medesimo garantendo, nello
stesso tempo, la migliore funzionalità sia economica che tecnica.
L'autoproduzione di energia elettrica in cogenerazione avviene a mezzo di un turboalternatore.
Il turno è alimentato con gas metano tramite un compressore a vite per avere la pressione di mandata del metano a 20 bar. Il turbogas è accoppiato ad un generatore elettrico sincrono trifase con tensione nominale di 6.3KV.
Detto alternatore è collegato, tramite un trasformatore elevatore a
20KV, alla cabina ACEA SABRINA per essere connesso all'esistente anello
di distribuzione a 20KV per l'utilizzo dell'energia elettrica
autoprodotta.
I lumi, in uscita dalla turbina sono convogliati in un apposito generatore di vapore a tubi di acqua.
In pratica il generatore è una caldaia a recupero calore costituita da più banchi di scambio termico le cui sezioni sono:
- surriscaldatore (Sh)
- evaporatore (EVA)
- economizzatore (ECO)
- e banco di recupero finale (RF)